“Trenta anni luce” così chiamano in Catellani & Smith lo spazio astrale trascorso dalla prima lampada del 1989 ad oggi.
Sono stati proprio anni illuminati, sia dalla genialità di Enzo Catellani, sia dal crescente riscontro su un mercato internazionale.
L’azienda, che ha ancora la sua sede a Villa di Serio, vicino a Bergamo, è riuscita a mantenere fede al progetto iniziale, ovvero realizzare lampade artigianali “interamente fatte a mano in Italia….sul Serio”, come dicono loro. Per resistere alla tentazione di industrializzare il prodotto, o – peggio ancora – di passare ad una produzione con manodopera a basso costo, varcando i confini del nostro paese, ci vuole onestà intellettuale mescolata a genialità.
Così Enzo Catellani ha plasmato la sua struttura nel tempo, perché potesse rispondere ai nuovi mercati senza perdere la propria identità.
È sorprendente poter affermare che tutto è cambiato perché nulla cambiasse. In questo 2019 tutto continua come prima, tutto cambia un po’ alla volta: una nuova sede operativa, nuovi prototipi che dopo attente valutazioni diventeranno nuovi affascinanti prodotti, una continua ottimizzazione di quelli esistenti e tanto altro…, come sempre, niente di nuovo…
Il totale controllo dell’azienda è in mano alla famiglia Catellani, che con l’ingresso dei figli, Giulia prima e Tobia poi, dà continuità al percorso tracciato dal padre.
Il vecchio Smith, l’ormai noto cavallo da corsa che all’inizio della storia diede il nome al fantomatico socio inglese di Catellani, è stato rimpiazzato da due giovani “cavalli di razza”, sapientemente educati dai genitori al rispetto e all’umiltà, ma che hanno nel loro DNA quella scintilla di genio capace di bruciare nuova energia.
Ecco quindi che ad Euroluce 2019 si ricorderà questo anniversario, senza auto celebrazioni, per dire “grazie” a chi ha permesso che tutto questo accadesse, clienti e collaboratori. Tutto continuerà uguale. Così da non esserlo mai veramente. Nuove lampade, nuovi mercati, nuovi Smith si aggiungeranno. E l’origine sarà sempre lì, anche se sempre più distante, “anni luce.”